Disturbi d'ansia
Ansia generalizzata | Ansia da separazione | Ansia sociale | Ansia da condizione medica | Ansia indotta da abuso di sostanze | Ansia non altrimenti specificata
Fobie
Claustrofobia | Agorafobia | Aracnofobia | Entomofobia | Cinofobia | etc.
Disturbi alimentari
Anoressia | Bulimia | Alimentazione incontrollata | Ortoressia | Obesità | Disturbo restrittivo della nutrizione
Altri disturbi
Depressione | Disturbi del sonno | Bassa autostima | Attacchi di panico
Problemi
Problemi di coppia | Problemi relazionali | Gestione dello stress | Gestione della rabbia | Gestione del lutto | Problemi di stalking |Abusi
Consulenze
Consulenza per Lavoro e Carriera | Consulenza per Crescita e Sviluppo personale
Mi occupo quindi dei disagi della persona e delle sue relazioni interpersonali con un approccio “olistico”¹, ossia interagisco con i pazienti con interventi in grado di sfruttare i punti di forza di diverse discipline.
Adotto un approccio flessibile utilizzando tecniche e metodologie differenti, provenienti da diversi approcci psicoterapeutici e non solo, spaziando dalla Pnl (Programmazione Neuro Linguistica) all’Ipnosi Ericksoniana, dalla Psicosomatica all’Interpretazione dei Sogni, dalla Scienza della Visualizzazione alla Fisica Quantistica.
Olistica è anche la mia concezione del “paziente”. Così come una melodia non può essere ridotta alla somma delle varie note che la compongono (ascoltandola riceviamo una percezione totale che è molto di più e molto diversa dalle note utilizzate per comporla), anche un essere umano è molto di più della alla somma dei suoi sintomi e dei suoi disagi psichici, dei suoi vissuti, valori, credenze, delle persone che frequenta, dell’ambiente nel quale si muove, ecc.: è il risultato unico ed irripetibile del modo in cui questi componenti si raggruppano e interagiscono tra loro.
L’obbiettivo di ogni mio intervento non è quello di analizzare la persona nelle sue componenti, né tantomeno cerco di “cambiarla” o di “guarirla”. Guardandola nel suo insieme, la incoraggio ad entrare in contatto con sé e ad assumere un atteggiamento creativo nella gestione della propria vita.
Scopo dell’intervento terapeutico è cambiare ciò che la persona fa, perché ciò che infligge sofferenza non è imputabile a quello che siamo, bensì a quello che pensiamo e che facciamo.
1 – La parola “olismo”, insieme all’aggettivo “olistico”, deriva dal greco “olos”
cioè “tutto, intero, totale” e si riferisce alla teoria dell’olismo,
sviluppata negli anni venti da Jan Christiaan Smuts autore di Holism and Evolution (“Olismo
ed evoluzione”) del 1926. Questo paradigma filosofico afferma che le
proprietà di un dato sistema non possono essere determinate dalla somma
delle sue componenti, bensì è il sistema in generale che determina il
comportamento delle parti.
Smuts ha definito l’olismo come: «…la
tendenza, in natura, a formare interi che sono più grandi della somma
delle parti, attraverso l’evoluzione creativa»
Anche la Psicologia della
Gestalt sottolinea che il tutto non sia riducibile alla somma delle
parti di cui è composto, poiché il tutto è più della somma di queste;
perciò per comprendere un comportamento è importante, oltre che
analizzarlo, averne una visione di sintesi, ovvero cercare di percepirlo
nell’insieme del contesto globale